Il collegio docenti dell’istituto comprensivo di Quiliano (SV) ha votato all’unanimità (dirigente compreso) una delibera che mette in discussione il progetto di installazione di una nave rigassificatrice prevista dal progetto denominato “Fsru Alto Tirreno e collegamento alla rete nazionale gasdotti” nella rada di Vado Ligure.
Nella delibera si dice:
“Il curricolo di Educazione Civica sviluppato nel nostro istituto ha come argomenti fondanti l’educazione alla partecipazione democratica; nello stilare il progetto Fsru Alto Tirreno le decisioni sono state assunte al di sopra dei cittadini e del nostro Ente Locale, mostrando di non tenere conto della voce delle istituzioni, delle comunità, dei singoli individui, delle associazioni e dei movimenti sociali, civili e politici.
Siamo chiamati a educare ai valori dell’Agenda 2030, ponendo particolare attenzione alla salvaguardia del Pianeta per le future generazioni: il progetto Fsru Alto Tirreno guarda all’immediato rendimento, sfruttando per un periodo breve ma in maniera intensa il territorio, compromettendolo per i decenni a venire, intervenendo sull’Area di Crisi Complessa di Savona già pesantemente penalizzata e che sta cercando di sviluppare alternative in ambito produttivo, turistico, ricettivo e di sviluppo sostenibile.”
Vengono anche denunciate le specifiche criticità del progetto:
“Il progetto FSRU Alto Tirreno distrugge i campi di albicocche valleggine, eccellenza agroalimentare e presidio di Slow Food, compromette l’habitat dell’Area Marina Protetta dell’isola di Bergeggi (istituita con decreto del ministero dell’ambiente il 7 maggio 2007), intacca e distura la vita acquatica del Santuario dei Cetacei, dissuade visitatori, turisti e investitori distruggendo il desiderio dei nostri studenti di crescere e realizzarsi nel luogo in cui vivono.
Le nostre famiglie hanno sofferto la presenza della centrale a carbone e la sua parabola discendente, pagando un pesante scotto sia in termini di salute sia di perdita di occupazione: il progetto fsru Alto Tirreno, che prevede un orizzonte temporale inferiore al quarto di secolo, sembra riproporre lo schema dello sfruttamento intensivo del territorio, senza bilanciare il disagio con un benessere che deriverebbe da occupazione a lungo termine.
In chiusura la delibera, a nome di coloro che si riconoscono nei valori propugnati dall’Istituto, si esprime con molta chiarezza:
“Chiediamo: Il ritiro immediato del progetto”
“Rifiutiamo: l’idea che un qualsiasi ristoro di fondi, beni o servizi possa indennizzare il danno che si verrebbe a creare nell’immediato e per il futuro”
“Dichiariamo: di disertare qualsiasi proposta in merito a educazione ambientale, civica e alla salute che pervenga dagli uffici regionali della Liguria, dalle sue articolazioni o dagli enti ad essa collegati e/o dagli altri enti promotori del progetto Fsru Alto Tirreno ritenendo ipocrita la richiesta di formare le coscienze dei nostri studenti a tali valori che nella realtà vengono disattesi e calpestati”
A questa presa di posizione chiara e netta, che dimostra quanto quell’istituto tenga a coloro che la frequentano e quanto stia a cuore il territorio in cui opera, assumendosi in pieno il ruolo di favorire crescita e promozione sociale che dovrebbe essere proprio della scuola pubblica e di “rapporto con il territorio” inteso in maniera virtuosa; ha fatto seguito una reazione arrogante e scomposta del presidente della Regione (Toti) che mentre lanciava strali e accuse insensate si spingeva fino al richiedere direttamente al ministro sanzioni nei confronti del personale.
Crediamo sia importante far sentire tutta la solidarietà e l’appoggio alla scuola di Quiliano, sia perché si sono mossi come dovrebbe sempre fare una Scuola Pubblica degna di questo nome affrontando nel migliore dei modi un tema fondamentale, sia perché non possiamo tollerare che personale politico di infima caratura spossa permettersi tali ingerenze nella scuola stessa, ricordando che la libertà di insegnamento è prerogativa garantita dalla Costituzione.