Esprimiamo solidarietà e pieno sostegno al Collegio delle docenti e dei docenti dell’Istituto comprensivo di Quiliano che si è espresso all’unanimità contro il progetto “Fsru Alto Tirreno e Collegamento alla Rete nazionale Gasdotti” che prevede la realizzazione di un rigassificatore a Vado ligure, nella provincia di Savona, e per questo ha subito le gravissime minacce del presidente della regione Liguria che ha chiesto l’intervento disciplinare del Ministro dell’istruzione e del merito.
La delibera del Collegio testimonia che è possibile interpretare il rapporto scuola-territorio in modo differente dalla subordinazione agli interessi del tessuto imprenditoriale, sempre intrecciato con il mondo della politica, che si è imposta come architrave dei processi di trasformazione della scuola. Da anni infatti in modo sempre più martellante (e bipartisan) viene affermato che la scuola, la scuola della cosiddetta e presunta autonomia deve adeguarsi alle esigenze del territorio inteso unicamente come tessuto economico produttivo e deve quindi monitorare e adeguarsi ai bisogni delle imprese orientando la propria azione educativa alla formazione della futura manodopera piuttosto che al libero e pieno sviluppo della persona. Per una volta invece la scuola a Quiliano si è fatta interprete di un’altra accezione del termine territorio, certamente più in sintonia con le finalità della scuola pubblica, partendo dalle preoccupazioni e dei bisogni della popolazione ignorati dal potere politico, schierandosi a difesa della salute e del futuro delle giovani generazioni, della tutela del territorio e contro il suo sciagurato sfruttamento per ragioni di profitto.
Il tentativo scomposto di subordinare l’autonomia della scuola al potere politico regionale (un monito su ciò che potrebbe accadere con l’attuazione dell’autonomia differenziata), che non esita a definire le colleghe e colleghi “nemici della scienza”, permette di comprendere quanto sia importante e quanto possa diventare incisiva e scomoda la pratica dell’educazione ambientale quando focalizza lo sguardo anche su ciò che accade nel territorio e coinvolge in prima persona studenti e docenti. Proprio per questo è particolarmente significativa, coraggiosa e coerente l’intenzione del Collegio di disertare ogni proposta di educazione ambientale, civica e di tutela della salute che pervenga dagli Uffici Regionali della Liguria. E’ sempre più evidente infatti, in Liguria come in Emilia Romagna e nell’intero territorio nazionale, la contraddizione tra la crisi del modello di sviluppo che emerge dalla riflessione sul disastro ecologico della nostra epoca e le scelte politico-economiche di gestione dei territori che rimangono fondate su quello stesso modello di sviluppo e sugli interessi economici che lo governano. E’ tempo dunque di prendere la parola anche contro il greenwashing dilagante nelle scuole, portando alla luce le incongruenze tra i tanti progetti di educazione ambientale che vengono proposti dall’esterno e le responsabilità materiali degli stessi soggetti nella gestione dei territori.
A Bologna come a Ravenna facciamo tesoro della protesta dell’istituto di Quiliano per intrecciarla con il nostro attuale impegno a portare nelle scuole e nel dibattito pubblico le voci critiche inascoltate che denunciano i danni alla salute e all’ambiente provocati dai progetti nefasti che incombono sui nostri territori: dall’allargamento dell’asse autostrada-tangenziale a Bologna, al rigassificatore di Ravenna, al raddoppio del metanodotto Massafra-Minerbio e ai tanti progetti di cementificazione e sfruttamento di un territorio fragile a rischio alluvioni.
COBAS SCUOLA BOLOGNA COBAS SCUOLA RAVENNA