domenica, Dicembre 22, 2024

I Cobas verso la mobilitazione sul clima del 23 settembre Manifestazioni locali nelle principali città, a Roma corteo Piazza della repubblica 9.30

Il 23 settembre la Confederazione Cobas, come nelle precedenti occasioni, partecipa alla mobilitazione indetta a livello internazionale da Friday for Future. Prendiamo atto che, nonostante le ricorrenti giornate internazionali di lotta, negli ultimi anni si è parlato molto di “transizione ecologica” e/o “transizione energetica”, ma nulla è stato fatto in concreto. 

L’attuale situazione di guerra ha fornito l’occasione di rilanciare, sull’onda di una paventata “crisi energetica”, le peggiori pratiche deleterie per l’equilibrio climatico, quali il ritorno al carbone e l’uso del GNL (gas naturale liquido); mentre alcuni addirittura millantano di un fantomatico, quanto inesistente dal punto di vista scientifico, nucleare di quarta generazione che garantirebbe sicurezza. Mentre si continuano a ignorare gli approvvigionamenti energetici alternativi da fonti rinnovabili e a basso impatto ambientale, assistiamo al dirottamento di investimenti dal potenziamento di queste fonti rinnovabili ancora verso i combustibili fossili, nonché ad enormi speculazioni che generano profitti stratosferici per le compagnie energetiche. Tutto questo a fronte di una situazione reale dove i cambiamenti climatici si manifestano in maniera palese attraverso eventi estremi che, ormai ben lungi dall’essere eccezionali, si producono con preoccupante regolarità con stragi e danni enormi, come quello ampiamente annunciato che ha colpito in questi giorni le popolazioni marchigiane. Dalla sparizione e crolli dei ghiacciai a periodi di siccità, che portano il più grande dei fiumi a livelli di scarsità di acqua senza precedenti, a repentine inondazioni, provocate da un regime di piogge totalmente impazzito, che i territori sovra sfruttati e fortemente antropizzati non sono assolutamente in grado di reggere.

Tutte queste non sono calamità, non sono eventi imprevedibili o inattesi, sono semplicemente la logica conseguenza di una crisi ambientale e climatica che è prodotta dall’attuale modello di sviluppo capitalistico, che nei secoli ha considerato tutto l’ecosistema planetario come una frontiera da saccheggiare continuamente attraverso un estrattivismo senza limiti e come un pozzo senza fondo in cui riversare ogni tipo di scorie e rifiuti. La misura è colma, i limiti planetari e la capacità dell’ecosistema di fornire risorse e assorbire gli scarti sono ormai stati raggiunti; l’unica possibilità è di produrre un radicale cambio della e nella società, devono cambiare i modi di produzione, di consumo, di trasporto e approvvigionamento energetico, si devono azzerare le emissioni climalteranti e la produzione di scarti e rifiuti; si deve mutare il sistema delle culture agricole e della produzione di cibo, in particolare rivedendo l’insostenibile meccanismo degli allevamenti intensivi. E’ disarmante che di fronte al caro energia l’unica proposta per la scuola sia il ritorno alla DAD il sabato, mentre sarebbe necessario pianificare investimenti per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili presso gli edifici scolastici.  In definitiva si tratta di andare oltre il modello capitalistico. Per questo siamo a fianco di chi manifesta il 23 settembre e saremo sempre più partecipi e attivi in tutte le battaglie ambientali che si prospettano per il futuro; anche nella nostra attività nelle scuole, “l’educazione ambientale” sarà per noi “educazione ai conflitti ambientali”.

Il 23 settembre si svolgeranno Manifestazioni  locali nelle principali città, a Roma corteo da Piazza della repubblica h 9.30

Esecutivo nazionale Confederazione COBAS

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