venerdì, Settembre 27, 2024

Decreto di Legge 1660 Il Decreto sicurezza che CRIMINALIZZA LE LOTTE SOCIALI

Arresto e triplicazione delle pene, da 2 a 7 anni, ai lavoratori, alle lavoratrici e alle popolazioni che partecipano a PICCHETTI, BLOCCANO LE STRADE e BLOCCANO LA STRADA CON I CORTEI; a CHI SI OPPONE agli sfratti, a chi occupa e manifesta PER IL DIRITTO ALL’ABITARE.


Arresto e pene assassine da 7 a 20 anni, per il possesso e la diffusione di materiale che incita la protesta contro le “grandi opere ( la TAV, Il PONTE SULLO STRETTO, INCENERITORI ecc).
Arresto e raddoppio delle pene per i reati di “imbrattamento e antidecoro” per colpire le battaglie dei giovani ambientalisti “per il clima e la mancanza di futuro”.
Arresto per le donne incinte e/o madri con figli di eta’ inferiore a un anno.
Neo-reato di “resistenza passiva”con arresto da 4 a 6 anni, durante le manifestazioni ; con trasferimento in carcere o nei Centri di Trasferimento Migranti (CPR).
Ampliamento dei poteri alle forze dell’ordine; licenza di armi private agli agenti “non in servizio”; anticipazione spese legali per gli indagati e|o rinviati a giudizio.
La cannabis light diventa illegale; il Daspo urbano viene esteso a dismisura…e altre bestiali misure liberticide.
Questi sono solo alcuni degli articoli dell’ennesima “legge di sicurezza (DdL1660) a firma dei ministri Piantedosi, Nordio e Crosetto, che è appena stata votata alla CAMERA, in gran fretta in modo da averla renderla già disponibile da ottobre.
Questa fretta serve ad avere subito ulteriori strumenti coercitivi per contrastare in termini di ordine pubblico eventuali conflitti sociali, che insorgono a fronte delle mancate soluzioni ai bisogni-diritti negati.
Decreto di Legge 1660: Provvedimento che le associazioni dei Giuristi Democratici (ASGI), di Amnesty International e di Antigone definiscono una “lesione dello Stato di Diritto e della Costituzione”; che la stessa OSCE dichiara “minare i principi fondamentali del diritto penale” ; ed altri ancora ” una dichiarazione di guerra ai diriiti e alle liberta’, verso lo Stato di Polizia”.


Il tutto si inquadra nel disegno reazionario del governo Meloni, che tra “Autonomia Differenziata, Magistratura sottomessa al Governo e Premierato”, intende imprimere una svolta autoritaria al Paese sottoponendo a revisione la Costituzione nata dalla Resistenza, con relativa perdita di democrazia e di diritti universali.
I lavoratori e le lavoratrici non possono restare insensibili ed indifferenti a fronte di questa sottrazione di diritti, che li spoglia delle conquiste democratiche esercitate dagli anni ’70, senza le quali sara’ difficile rivendicare migliori condizioni di lavoro e di vita.
I Cobas chiamano alla mobilitazione i lavoratori e le lavoratrici, che attraverso confronti assembleari, partecipazione a iniziative territoriali e lotte si uniscano alle altre categorie sociali, intese a fermare questa Legge Liberticida e con essa a contrastare il governo Meloni.


Roma 16.9.2024 COBAS LAVORO PRIVATO

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