venerdì, Settembre 27, 2024

Mozione del Collegio dei Docenti dell’IC “via Padre Semeria” di Roma sulle “Linee guida per l’insegnamento dell’Educazione civica” adottate con Decreto Ministeriale n. 183/2024 del 7 settembre 2024

VISTO il testo delle “Linee guida per l’insegnamento dell’Educazione civica” adottate con Decreto Ministeriale n. 183/2024 del 7 settembre 2024;

VISTOil parere del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione approvato nella seduta plenaria n. 131 del 28/08/2024;

i Docenti del Collegio del 9 settembre 2024, in merito alle “Linee guida per l’insegnamento dell’Educazione civica” per l’a.s. 2024/25

DICHIARANO

il proprio dissenso rispetto allo spirito complessivo del documento

per le seguenti motivazioni:

–        l’affermazione “la scuola costituzionale è quella che stimola e valorizza ogni talento” costituisce una profonda revisione delle istanze democratiche presenti nell’attuale normativa scolastica. Si ritiene che debba restare saldo il principio presente nelle Indicazioni nazionali per il curricolo del 2012 per il quale “la finalità generale della scuola è lo sviluppo armonico e integrale della persona, all’interno dei principi della Costituzione italiana e della tradizione culturale europea, nella promozione della conoscenza e nel rispetto e nella valorizzazione delle diversità individuali”. La valorizzazione dei talenti poggia, infatti, le sue basi sulla meritocrazia la quale educa alla competizione piuttosto che al rispetto dei principi costituzionali di solidarietà, libertà e eguaglianza;

–        non si condividono i continui richiami al sentimento di appartenenza all’Italia, alla patria, a una comune identità italiana. Si ritiene, invece, che l’educazione civica in una scuola ormai multiculturale debba avere tra i suoi principi quello della ricerca dei punti di contatto tra le diverse culture attraverso la conoscenza delle altre realtà, degli altri sistemi di vita e di pensiero e il superamento di  stereotipi e pregiudizi;

–        il mancato riferimento alla relazione sociale tra individuo e collettività e l’enfasi posta sia sulla valorizzazione della iniziativa economica privata che sull’importanza della proprietà privata rendono il documento privo di un obiettivo, a nostro avviso, fondamentale, cioè quello della formazione del cittadino responsabile, libero, attivo, consapevole e inclusivo all’interno della collettività per una convivenza civile e uno sviluppo sostenibile;

–        si ritiene che lo sviluppo della competenza “spirito di iniziativa e imprenditorialità” e l’educazione finanziaria, a nostro parere attivabile solo a partire dalla scuola secondaria di secondo grado, debbano avere come fine quello dello sviluppo della capacità degli studenti di tradurre le idee in azioni orientate anche al benessere della collettività e che non debbano costituire un mero mezzo per la valorizzazione e la tutela del patrimonio privato;

–        il documento è privo di riferimenti espliciti all’educazione contro le discriminazioni e la violenza di genere, tematiche queste estremamente attuali che richiedono azioni urgenti che prevedano interventi strutturali quali l’educazione sessuale ed affettiva declinati per ordine e grado di scuola. Inoltre viene posta una scarsa attenzione verso temi quali la diversità, l’inclusione e la lotta alle discriminazioni sociali, mentre le scuole sono impegnate da anni in questa dimensione educativa.

In conclusione, il Collegio dei Docenti appoggia il parere del  CSPI che evidenzia come “…il testo delle Linee guida ex D.M. n. 35/2020, ormai assunto dalle scuole e oggetto di approfondita attività di formazione, non richiedeva particolari revisioni, eccetto le necessarie sistemazioni in riferimento a specifiche novità normative intervenute …”.

Inoltre, il Collegio dei Docenti auspica che possano crearsi gruppi di studio trasversali  ad altri Istituti di ogni ordine e grado in merito ai cambiamenti ministeriali in atto sulla scuola pubblica che abbiano anche l’obiettivo di ricostituire quel substrato fertile di discussione e di coesione che negli ultimi anni si è andato sgretolando, limitando l’interazione tra le diverse comunità educanti e perdendo così di vista l’autentico valore di unità nazionale nel campo educativo.

Approvata con 125 voti favorevoli, 6 contrari e 8 astenuti.

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